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sabato 20 febbraio 2016

DOMENICA II DI QUARESIMA (C) – 21 Febbraio 2016


 

Gn 15,5-12.17-18: Dio conclude un’alleanza con Abram, il credente
Sal 26 (27): Il Signore è mia luce e mia salvezza

Fil 3,17-4,1: Cristo ci trasfigurerà secondo il modello del suo corpo glorioso
Lc 9,28b-36: Cristo si trasfigura e apre per un attimo il mistero della sua gloria





Vale la pena fidarsi di Dio perché egli è fedele alle sue promesse. Questo messaggio riprende e sviluppa uno degli aspetti del messaggio della domenica scorsa invitandoci ad una fede che si apre alla speranza. La certezza di “contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” (salmo responsoriale), ci deve dare la forza della speranza anche nei momenti della sofferenza e della prova.


Il vangelo riporta il brano della trasfigurazione. Gesù offre ai tre discepoli prediletti una visione anticipata della sua gloria di risorto, che culmina nella testimonianza del Padre che rivela l’identità profonda di Gesù: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo”. E’ da sottolineare l’invito all’ascolto, ripreso dalla colletta del giorno. Come ricorda il prefazio, poco prima dell’evento della trasfigurazione, Gesù fa il primo annuncio della sua passione e morte e, in seguito, indica le condizioni per seguirlo: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23).

 
La celebrazione eucaristica è prefigurazione e anticipazione del banchetto eterno nel quale contempleremo il volto glorioso del Cristo, quel volto trasfigurato di cui i discepoli Pietro, Giovanni e Giacomo ebbero sul monte Tabor un saggio transitorio.