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sabato 2 aprile 2016

DOMENICA II DI PASQUA (C) – 3 Aprile 2016


At 5,12-16: Sempre venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne
Sal 117 118: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre

Ap 1,9-11a.12-13.17-19: Ero morto, ma ora vivo per sempre
Gv 20,19-31: Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

La risurrezione di Cristo è il sigillo e la prova che Dio è fedele alle sue promesse e che il suo amore è per sempre, senza ripensamenti.
Il contenuto delle tre letture di questa domenica può essere considerato da diverse prospettive, ma tutte e tre le letture hanno al centro Gesù Cristo risorto e la fede in lui. La prima lettura ci racconta che il numero di coloro che credevano nel Signore aumentava. La seconda lettura è un brano del primo capitolo dell’Apocalisse,  dove san Giovanni narra la visione che egli ha avuto di Cristo risorto, il quale al tempo stesso che lo incoraggia a scrivere le cose che ha visto, proclama solennemente: “Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiave della morte e degli inferi”. Finalmente, il brano evangelico ci tramanda la toccante storia dell’atto di fede in Cristo risorto dell’apostolo san Tommaso.
 
La fede di Tommaso, come quella degli altri primi discepoli, si fonda sull’incontro personale con Gesù risorto. La nostra fede si fonda sulla solida piattaforma della testimonianza storica documentata nei vangeli e si trasmette nella lunga catena dei credenti che formano la Chiesa. Ricordiamo che Gesù chiama beati coloro che crederanno per testimonianza (come noi). Anche se la nostra fede ha travagli simili a quella di Tommaso, siamo certi che anche per noi è possibile alla fine proclamare in totale limpidità la nostra fede nel Risorto.