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venerdì 1 luglio 2016

LA “BREXIT” DEI LEFEBVRIANI


 
Con un comunicato di Mons. Bernard Fellay, superiore dei Lefebvriani, reso pubblico il 29 giugno scorso, sembra che si mette nel cassetto, almeno per il momento, ogni ipotesi di accordo e di rientro nella piena comunione con il Papa. Fellay afferma che la “restaurazione di tutte le cose in Cristo”, voluta da San Pio X “non può essere raggiunta senza il supporto di un Papa che favorisca concretamente il ritorno alla santa Tradizione. Fino a quel giorno benedetto, la Fraternità intende raddoppiare i suoi sforzi per stabilire e diffondere con i mezzi assegnati dalla Divina Provvidenza, il regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo”. 

Ecco quindi che dopo la Brexit de la Gran Bretagna, è annunciata la Brexit dei Lefebvriani. Come la Gran Bretagna in Europa, anche i seguaci di Mons. Lefebvre hanno vissuto “a modo loro” la sempre proclamata appartenenza alla Chiesa cattolica.

L’impero britannico, secondo Alan Watts, fu costruito dagli inglesi fuggendo dal loro clima e dalla cucina dell’isola; cercavano un po’ di sole e sapori più gustosi. Anche i Lefebvriani hanno costruito il loro piccolo imperio fuggendo dal clima ecclesiale che considerano poco rassicurante dottrinalmente, soprattutto con papa Francesco, e hanno cercato il sole della “santa Tradizione”. Inoltre, hanno preferito alla “cucina” di Roma che secondo loro offre un menù “povero” nella sua liturgia, il menù sostanzioso della “Messa di sempre”.

Le generose offerte di Benedetto XVI e di papa Francesco sono cadute nel vuoto.

 

Leggere il commento di Vatican Insider:
http://www.lastampa.it/2016/06/29/vaticaninsider/ita/vaticano/i-lefebviani-non-vogliono-laccordo-9zdwvGwKpV32vlSQOvSTBK/pagina.html