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giovedì 25 agosto 2016

TEMPORE TERREMOTUS


 
 

Omnipotens sempiterne Deus, qui respicis terram et facis eam tremere; parce metuentibus, propitiare supplicibus; ut cuius iram terrae fundamenta concutientem expavimus, clementiam contritiones eius sanantem iugiter sentiamus

(Missale Romanum  1962, Orationes diversae 15, oratio).

 

Deus, qui fundasti terram super stabilitatem suam, parce metuentibus, propitiare supplicibus, ut, trementis terrae periculis penitus amotis, clementiam tuam iugiter sentiamus, et, tua protectione securi, tibi serviamus gratanter

(Missale Romanum 2002, Pro circumstantiis publicis 34, collecta).

 
La collecta  del MR 2002 non attribuisce a Dio i movimenti sismici, non è Dio che fa tremare la terra come invece afferma l’oratio dl MR 1962. Questa oratio si ispira al v. 32 del Sal 103, ma ne stravolge il significato. Infatti il salmo si esprime con linguaggio poetico in questo modo: “Egli [Dio] guarda la terra ed essa trema, tocca i monti ed essi fumano”. Il Sal 103 è una rievocazione poetica dell’opera della creazione e adopera un linguaggio ricco di immagini e di poesia. L’orazione colletta non è un testo poetico.