Translate

domenica 9 aprile 2017

LA LAVANDA DEI PIEDI


 

Adriana Destro – Mauro Pesce, La Lavanda dei piedi. Significati eversivi di un gesto (Lampi), EDB 2017. 107 pp.

Le calzature, le strade e la consuetudine di mangiare sdraiati e in più persone sullo stesso letto rendono consueto nel mondo antico il gesto di lavare i piedi all’ospite di riguardo o al padrone di casa. Documentato, per esempio, nel Convivio di Platone, nel Satyricon di Petronio, in Plutarco, nel vangelo di Luca e nel libro della Genesi, quel gesto diventa centrale ed eversivo nel capitolo 13 del vangelo di Giovanni, dove Gesù lava i piedi ai suoi discepoli nel contesto della cena.

Adriana Destro e Mauro Pesce lo interpretano come un “rito di inversione di status”, nel senso che in qualsiasi cultura un inferiore può assumere il ruolo di un superiore entro una precisa condizione rituale finalizzata a delineare con maggiore coscienza gli obblighi di ciascuno. Nel caso della lavanda dei piedi, il rituale di inversione è finalizzato a rilanciare un progetto di utopia all’interno della comunità che Gesù spera i suoi discepoli formino dopo la sua morte, imitando la sua scelta servile.

Solo il rito infatti è in grado di palesare il modello proposto dal vangelo – la subordinazione reciproca e l’amicizia –, di renderlo comprensibile e di indicarlo come base normativa del gruppo.